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Heidegger in un saggio del 1959, Identità e differenza, aveva caratterizzato tutto l'insieme della tecnica moderna con la nozione di Gè-steli, che possiamo tradurre con im-posizione per cui "tutto il nostro esistere si trova dovunque provocato a darsi alla pianificazione e al calcolo di ogni cosa". Il Gè-steli è una specie di continua sfrenata provocazione reciproca di uomo ed essere. L'imposizione della tecnica agisce sui territori dell'arte insidiandoli e modificandone l'essenza; la domanda radicale che ci dobbiamo porre oggi è: che ne è dell'arte nell'epoca de! dominio della Tecnica? Nell'opera dì Marina lorio noi vediamo posta la stessa radicale domanda: quale è il rapporto tra i nuovi media tecnologici e la produzione artistica? quale è il ruolo dell'arte in un mondo riconfigurato dai nuovi media tecnologici? Marina lorio esplora il proprio tempo in tutta la sua complessità, percependo e restituendo segnali d'allarme che ci aiutano a interpretare nuove forme della sensibilità e nuovi mondi: l'arte si trasforma in arte sperimentale, il medium tecnologico penetra nella "visione" e ne condiziona l'apparizione e le forme, l'incorporazione della tecnica nell'arte costituisce una vera e propria mutazione dello statuto dell'arte. I concetti estetici di cui disponiamo per parlare di arte sono inadeguati a pensare questa nuova esperienza estetica. La ricerca di Marina lorio è la dimostrazione che una nuova generazione di artisti è disposta a integrare i nuovi media tecnologici nei loro processi creativi.